E così oggi il numero delle imprese ha raggiunto quota 6 milioni 57 mila unità. Più turismo e commercio, meno costruzioni e agricoltura Secondo il profilo dell'imprenditoria italiana, alla fine del 2015, come emerge dall'analisi dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese, se il bilancio del 2015 è stato positivo lo si deve in particolar modo alle imprese di giovani, stranieri e donne. Il saldo delle aziende create da under 35 (+66.202 unità) supera nettamente l'intero saldo annuale (+45.181). Va inoltre segnalato il contributo determinante delle imprese di stranieri (+32.000 unità) e di quelle create da donne (+14.300). In crescita società di capitali e cooperative mentre diminuiscono imprese individuali e società di persone. Dal punto di vista dei settori, due terzi della crescita del 2015 si concentra in tre soli comparti: commercio (+11.990 unità), turismo (+11.263) e servizi alle imprese (+9.409). Ancora in campo negativo (seppure in miglioramento rispetto al 2014), le costruzioni (-6.055 imprese), l'agricoltura (-5.460) e le attività manifatturiere (-2.416). Lo Bello: momenti più difficili oramai alle spalle «La vivacità con la quale il sistema imprenditoriale ha ricominciato a crescere - sottolinea il presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello - ci fa capire che i momenti più difficili della lunga crisi che ha attraversato il Paese sono probabilmente alle spalle». Soprattutto «è bello constatare che nel 2015 quasi 120mila giovani under 35 hanno scelto di scommettere sulle proprie capacità, dando vita a una nuova impresa. Il sistema camerale intende lavorare per fare in modo che tutte queste nuove realtà, molte delle quali sono sicuramente innovative e promettenti, superino con successo la delicata fase di start-up e si affermino sul mercato». Leggi l'articolo sul web - |